Tempi straordinari richiedono competenze straordinarie: è arrivata l’ora dei Temporary Manager

 

 

In una fase di emergenza la parola chiave è reattività. Quando sono forze esterne a prendere decisioni per l’azienda, non resta che “giocare in difesa”. In una situazione critica come quella attuale la scelta di affiancare un Temporary Manager al Direttivo può essere vincente per una PMI in difficoltà. Ivan Sannino MD IS Consulting.

 

Gli effetti degli ultimi eventi geopolitici iniziano a farsi sentire e molte organizzazioni già alla prese con problemi come sottomanagerializzazione, digital transformation e credit crunch, causato dalla congiuntura economica, iniziano a fare i conti con gli aumenti delle materie prime, i costi del carburante, del gas, dell’energia e con il blocco di alcuni mercati.

Fattori imprevedibili e allo stesso tempo destabilizzanti, che di fatto annullano qualsiasi piano economico finanziario precedente e richiedono azioni correttive rapide ed efficaci per tutelare margini e fatturati.

Spesso i tempi decisionali di un’azienda sono troppo lunghi per affrontare gli imprevisti. Ecco allora che l’intervento tempestivo di un Temporary Manager, con capacità di Problem Solving e Decision Making, diventa ora più che mai indispensabile.

Il Temporary Manager infatti è un professionista con alto know-how, abituato a muoversi nella complessità, che offre nuovi punti vista e validi strumenti per superare la crisi.

 

Come un Temporary Manager gestisce l’emergenza

Il superamento di una crisi è un obiettivo concreto e realizzabile per un Temporary Manager, che dopo aver analizzato dati economici, finanziari e settore di mercato si focalizza sul breve periodo per favorire la business continuity attraverso il cambiamento, facendo leva sull’ottimizzazione dei processi, sui costi, sulla comunicazione interna e sul personale. Come?

1. Gestendo le scorte di magazzino per razionalizzare le spese

Partendo dalla previsione della domanda sulla base degli ultimi ordini, il Temporary Manager analizza le scorte di magazzino per evitare gli sprechi e riformula il piano di approvvigionamento.

2. Ragionando secondo la regola “cash is king”

Il Temporary Manager presta attenzione alla gestione finanziaria nel breve periodo per allontanare i rischi del fallimento. Restare liquidi è fondamentale nel caso in cui risulti necessario sostenere eventuali costi di cassa integrazione o TFR.

3. Attuando una nuova Pricing strategy

Rideterminare il prezzo di vendita dei prodotti, aumentando il margine di profitto, consente di non subire passivamente la crescita dei costi di materie prime ed energia.

4. Intervenendo su Scouting fornitori e Procurement

Grazie al supporto del Temporary Manager l’ufficio acquisti può acquisire tecniche di marketing e di negoziazione per scegliere i fornitori e ottenere il miglior prezzo per prodotti/servizi da impiegare nella produzione.

5. Ponendo al centro le persone e l’employee experience

Il Temporary Manger lavorando fianco a fianco del personale non solo diffonde le sue conoscenze e crea un metodo di lavoro, ma mette in moto una serie di effetti e sentimenti positivi che stimolano nuove idee ed energie per superare l’emergenza. Facendo perno sulla comunicazione, la trasparenza e sui principi del sacrificio e della collaborazione, spinge tutte le risorse al raggiungimento del risultato.

Essere aggiornati, lucidi e reattivi è oggi sinonimo di sopravvivenza. Ecco perché il Temporary Manager può aiutare le imprese a gestire l’emergenza dando una “scossa” positiva al business.